ELEZIONI A CITTA' DI CASTELLO: IL TEMPO STA STRINGENDO




Sinistra Ecologia e Libertà ha, nei giorni scorsi, rivolto un invito a tutti i partiti della coalizione di centro-sinistra, e in particolare al partito di maggioranza relativa, il Partito Democratico, affinché venisse convocato in tempi brevi il "tavolo del centrosinistra".
Al nostro appello non è stata data risposta. Eppure è noto a tutti, o quantomeno dovrebbe esserlo, che è di fondamentale importanza verificare subito se esiste la possibilità di una convergenza su di un candidato unitario: troppo grande è il rischio che il centro-sinistra tifernate ripresenti la solita, e ormai "storica" spaccatura.
I tempi stanno drammaticamente stringendo. Se si continuerà in questo irresponsabile attendismo non sarà più possibile organizzare le elezioni primarie, il solo ed efficace strumento che, in mancanza di una condivisione sul candidato, permetterebbe al centro-sinistra di presentarsi forte ed unito alla prossima tornata elettorale amministrativa.
Ribadiamo con forza che tergiversare in un momento come questo, prendere tempo per risolvere le divisioni interne ai partiti, significa solo sottovalutare irresponsabilmente una situazione politica del centro-sinistra cittadino che sta già presentando allarmanti crepe.
Non vorremmo che certi segnali prefigurino l'ennesima e catastrofica divisione: la gravità del quadro sociale ed economico della nostra città richiede scelte forti e condivise, non irresponsabili  e partitocratiche divisioni.
Per questo, SEL si appella nuovamente affinché perlomeno la convocazione  del "tavolo del centro-sinistra" avvenga prima di Natale.  Se questo non avvenisse,  Sinistra Ecologia e Libertà, una formazione politica che ha nel suo stesso DNA la coesione e l’unità del centro-sinistra italiano, è pronta a fare la sua parte, e a prendersi la responsabilità di una convocazione da tenersi prima della fine dell'anno.

Mauro Rossi
(portavoce Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere umbro)


SEL CHIEDE L’IMMEDIATA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO DEL CENTROSINISTRA




Il coordinamento cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà si è incontrato venerdì 10 Dicembre con il segretario provinciale Faina e altri membri della segreteria provinciale per fare il punto sullo stato di radicamento di SEL a Città di Castello e nel territorio alto tiberino.
Si è discusso della crisi sociale ed economica del paese, delle lotte operaie e sindacali per la difesa dei diritti del lavoro e contro la sua precarizzazione, della forte mobilitazione degli studenti e degli insegnanti universitari contro la Riforma Gelmini e della necessità che attraverso l’iniziativa di SEL e del centro-sinistra si operi una svolta democratica contro la destra del governo Berlusconi, che ha portato il paese a livelli di abiezione e disagio mai visti in precedenza.
La credibilità che SEL si è conquistata attraverso la leadership di Vendola deve sollecitare l’organizzazione di circoli politici in tutto il territorio nazionale, affinché una nuova sinistra, forte, unitaria, rigorosa nei principi e responsabile, contribuisca alla rinascita economica e democratica del paese.
Nell’incontro di venerdì si è discusso anche degli aspetti programmatici legati al rinnovo del Consiglio Comunale di Città di Castello nella primavera del 2011. SEL ritiene che sia indispensabile una seria iniziativa politica che ricostruisca a Città di Castello un centro-sinistra unito, forte, rappresentativo degli interessi sociali e culturali di questa parte politica.
Per questo obiettivo la scelta del Programma e del candidato a sindaco è di fondamentale importanza e complessità.
SEL chiede che il “Tavolo del centro-sinistra” di Città di Castello si riunisca nei prossimi giorni per discutere dei punti programmatici di maggior rilievo e strategicità (sviluppo economico, green economy, piano regolatore, politiche sociali e della partecipazione, piano dei rifiuti), nonché dei criteri per la scelta del candidato a sindaco.
E’ di grande importanza che si verifichi subito la possibilità di scegliere un unico candidato/a che corrisponda al profilo politico e culturale che il centro-sinistra

Cena del circolo

Cari amici e compagni
Venerdì 10 Dicembre, alle ore 20.00, si terrà presso il ristorante "Il Boschetto" di Città di Castello la cena sociale del circolo "Altotevere umbro" di Sinistra Ecologia e Libertà. Vi invitiamo a contattare Mauro Rossi (3486415378) o mandandare una mail a: selaltotevereumbro@gmail.it

Riunione SEL, ore 18 - Sala Gruppi Consiliari.

Vi comunichiamo che Giovedì 25 Novembre è convocata, alle 18 presso la Sala dei Gruppi Consiliari del comune di Città di Castello, l'assemblea degli iscritti a Sinistra Ecologia e Libertà, e dei simpatizzanti. Vista l'importanza degli argomenti (c'è da decidere la collocazione di SEL in vista delle elezioni comunali), vi preghiamo di partecipare numerosi. Un saluto a tutti

SUL "118" ESPLODE l'INCOERENZA DEL CENTRODESTRA TIFERNATE



Le recenti dichiarazioni del consigliere regionale del  PdL Andrea Lignani Marchesani , e del consigliere della Lega Gianluca Cirignoni, lasciano, a dir  poco, stupefatti.
Lignani Marchesani e Cirignoni, a proposito della gara d’appalto del servizio del 118 che ha visto vincente una cooperativa campana, hanno infatti
dichiarato che si sarebbe dovuto garantire un servizio appropriato e di qualità, piuttosto che privilegiare l’aspetto economico.
Rimarchevole è anche  il fatto che Lignani Marchesani e Cirignoni abbiano parlato chiaramente di difesa della forza lavoro locale, ed abbiano insistito sul
fatto che la cooperativa che si è aggiudicata l’appalto non fosse umbra.
La cosa, dicevamo, ci stupisce non poco, perché in netta contraddizione con tutta una politica, quella del centrodestra, volta ad economizzare
(liberalizzare) i servizi pubblici.
Sono molto significative, al riguardo, le recenti dichiarazioni di Fiammetta Modena, portavoce di Pdl e Lega alla regione Umbria.
La Modena,  coerentemente con quello che il centrodestra ha sempre sostenuto, ha salutato con entusiasmo  una recente sentenza della Corte Costituzionale, 
che ha respinto le obiezioni di sei regioni, fra cui l’Umbria, che ponevano paletti alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali.
Il commento della Modena è esplicito: “le gare e il ricorso al mercato si confermano perciò come il naturale mezzo per individuare il gestore di servizi 
pubblici locali”.
Noi di Sinistra Ecologia e Libertà ribadiamo (crediamo con ben altra coerenza di quella di Lignani Marchesani e Cirignoni) che vada ridefinito il concetto 
di Bene pubblico, e che questo vada sottratto alle logiche di mercato.
Il concetto che deve ritornare centrale è quello della non-escludibilità del cittadino dalla fruizione di un certo bene o servizio. Che vuol solo dire che 
quel bene, o servizio, ritenuto non-escludibile non può che essere pubblico, e quindi non economizzabile attraverso la privatizzazione.
Il servizio del 118 rientra a pieno titolo fra i beni non-escludibili, e quindi pubblici. E perciò crediamo che quella gara d’appalto semplicemente non 
andasse fatta.
Ma, ed è questo il punto, né a Città di Castello né altrove.
Mauro Rossi
(portavoce circolo Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere)

Consigli video: "La storia delle cose"

DALLA CRISI NON SI ESCE SENZA REDISTRIBUIRE LA RICCHEZZA



In merito al recente incontro,  svoltosi nella sala del Consiglio Comunale,  ed avente come oggetto la crisi globale dell'economia vista da una prospettiva di sviluppo locale,  vorremmo ribadire i seguenti punti.  Noi di Sinistra Ecologia e Libertà crediamo sia importante dotare il nostro territorio di tutte quelle infrastrutture necessarie allo sviluppo.  Come emerso da molti interventi degli imprenditori presenti,  crediamo sia importante accellerare sulla E 78 e sulla piastra logistica. Ci sembra però,  al riguardo,  assai grave che, nel contesto dei progetti, manchi ancora quel collegamento con la rete ferroviaria nazionale che in tanti, noi compresi,  giudicano indispensabile.  Ci sembrano giuste le osservazioni del presidente del CNA,  Enzo Coltrioli, sulla difficoltà di accedere al credito da parte delle piccole imprese;  sulla necessità di sviluppare la ricerca e l'innovazione;  sulle difficoltà delle piccole imprese circa i mancati pagamenti da parte degli enti pubblici;  sulla necessità per le imprese di "fare rete",  e di sviluppare una filiera produttiva più efficiente e razionale.  Crediamo però che nel dibattito ci sia stata, per così dire,  una assenza molto importante:  quella circa la necessità di una svolta in direzione della redistribuzione della ricchezza prodotta. Non si tratta certamente di rispolverare vecchie ideologie egualitarie:  si tratta di prendere pragmaticamente atto della necessità di rimettere i soldi in tasca alla gente.  Perchè,  come recita saggiamente un vecchio adagio:  "se i soldi non girano l'economia è ferma".  Si tratta dunque di prendere consapevolezza del fatto che,  negli ultimi decenni,  la ricchezza si è sempre più concentrata in poche mani.  E che questo,  lungi dal produrre investimenti,  ha invece prodotto cospicue fughe di capitali verso i cosiddetti "paradisi fiscali".  Secondo una recente indagine del Corriere della Sera,  dal 1990 ad oggi il reddito da capitale è aumentato dal 30 al 45%: esattamente la stessa percentuale di cui è sceso il reddito da lavoro.  E non si dia la colpa alla "solita" Cina, perchè questo è un dato tutto interno alla nostra economia.  Noi crediamo che questa situazione sia ormai insostenibile,  e crediamo sia doverosa da parte di tutti  (imprenditori compresi)  una presa d'atto circa l'impossibilità,  per chi guadagna 900 euro al mese,  di spendere e quindi di far "girare" l'economia.  E' inutile parlare di filiere corte se poi le merci prodotte sul nostro territorio non possono essere vendute sul nostro territorio  (ricordiamo, a tal proposito,  che l'Umbria è una delle regioni in cui i salari sono più bassi , ed è una delle regioni in cui le percentuali sono più alte per quanto riguarda il lavoro precario).

Mauro Rossi
(Portavoce Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere Umbro)

COMUNICATO STAMPA: Sosteniamo le socie lavoratrici e Tela Umbra


Una delegazione di SEL, con la presenza del consigliere comunale Stefano Briganti, ha visitato il laboratorio della Tela Umbra portando la solidarietà di tutta Sinistra ecologia e libertà alle socie lavoratrici.
Giovedì prossimo, alla riunione della Commissione Economica su Tela Umbra, il nostro consigliere comunale non potrà essere presente per impegni di lavoro.
Ci teniamo comunque a far conoscere la nostra valutazione.
Abbiamo seguito con attenzione l’evoluzione degli eventi di questi mesi, le difficoltà nelle quali si è trovata Tela Umbra anche a seguito del passaggio di alcune delle lavoratrici “storiche” nell’organico della Regione. E’ nostra opinione che lo sforzo che il nuovo Consiglio di Amministrazione e le socie lavoratrici stanno portando avanti vada sostenuto con convinzione da tutto il Consiglio Comunale e dalla Giunta. Uno sforzo che ha già prodotto risultati positivi e che ha portato al rilancio della produzione, che si era quasi fermata, e di un Museo che costituisce un pezzo importante della storia di Città di Castello.
Non di secondaria importanza la proposta di riportare quanto prima l’intero patrimonio Franchetti a Città di Castello. I Baroni Leopoldo Franchetti e sua moglie Alice Hallgarten sono stati protagonisti all’inizio del secolo scorso di una opera filantropica e sociale rivolta a tanta parte del mondo contadino, finalizzata a coniugare lavoro e istruzione come motori dell’emancipazione delle persone, e soprattutto delle donne. Alla loro morte hanno lasciato tutti i beni, case e risorse finanziarie, alle lavoratrici, ai contadini e in definitiva alla città. Tutelare e valorizzare questo patrimonio è quindi per noi un impegno morale e un obbligo derivante dalle prescrizioni testamentarie del barone Franchetti.
Le lavoratrici, anche con lavoro volontario, stanno facendo molto per preservare un bene che appartiene a tutti, e tutti siamo chiamati a fare quanto più possibile per sostenere le lavoratrici e Tela Umbra e per valorizzare un patrimonio unico al mondo.

Mauro Rossi
Portavoce Comunale di Sinistra Ecologia Libertà
Città di Castello

6/10/2010

Venerdì primo ottobre si è riunito il circolo SEL di Città di Castello.



Venerdì primo ottobre si è riunito il circolo SEL di Città di Castello.
Sono state analizzate e commentate le recenti dichiarazioni del PD cittadino, attraverso cui il segretario Biagini ha annunciato un ciclo di incontri bilaterali con i partiti del centro-sinistra per avviare la costruzione della nuova alleanza di centrosinistra per il governo della città.
La posizione di SEL è che gli incontri bilaterali debbano servire esclusivamente per definire l’agenda del tavolo di centrosinistra e che tale tavolo debba essere prontamente convocato.
Almeno inizialmente, il tavolo dovrà essere composto dalle forze politiche che hanno governato la città nell’attuale legislatura, allargato alle altre forze di centrosinistra che non facevano parte della coalizione cittadina del 2006 ma che condividono la gestione dei governi provinciali e regionali dell’Umbria.
Non si capisce davvero perché insistere in questo momento sul coinvolgimento di “forze politiche che sono all’opposizione del governo nazionale”, intendendo l’UDC come interlocutore politico.
Una volta maturati i lineamenti politici e programmatici del centrosinistra per il futuro della città, sarà possibile coinvolgere chiunque intenderà condividere tale approccio, siano forze politiche siano -soprattutto- energie spontanee e/o organizzate della società civile cittadina.
Quello sarà anche il momento in cui individuare la figura che meglio saprà guidare la nuova amministrazione comunale.
SEL Alto Tevere Umbro, infine, ha deciso di aderire alla manifestazione indetta dalla FIOM il 16 ottobre. Ciò, in quanto si è convinti che la riduzione progressiva dei diritti dei lavoratori non permette di tutelare il lavoro, ma rappresenta sempre l’anticamera del licenziamento, come sanno bene gli operai della FIOM ed i precari della scuola. Inoltre, la manifestazione deve rappresentare un chiaro segnale che per uscire dalla crisi c’é bisogno di modificare il modello di sviluppo che l'ha prodotta.

Mauro Rossi
(portavoce Sinistra Ecologia Libertà Città di Castello)

Riunito il circolo SEL di Citta' di Castello

Il circolo SEL di Città di Castello si è riunito mercoledì 16 giugno alla presenza del Coordinatore regionale Luigi Bori.
L’incontro, oltre a definire l’agenda delle prossime settimane, ha ripercorso le tappe che hanno portato al Consiglio Comunale dello scorso martedì 15 giugno, in cui SEL ha espresso voto favorevole all’avvio della esperienza della Giunta guidata da Luciano Bacchetta.
Il Capogruppo Stefano Briganti, nel ricordare il suo intervento in Consiglio Comunale, ha ribadito come per SEL non si è trattato della firma di un assegno in bianco, bensì della concessione di un credito ad una maggioranza, quella del 2006, che ha saputo trovare le motivazioni per proseguire la legislatura amministrativa fino alla scadenza del 2011. Sono state apprezzate le aperture fatte da Bacchetta circa la necessità di un maggiore coinvolgimento e partecipazione del Consiglio Comunale alla fase decisionale, compresa la possibilità di tenere Consigli Comunali monotematici sui temi di maggiore e stringente interesse per la città.
SEL ha ribadito, allo stesso tempo, la propria autonomia politica e l’attenzione che porrà ad ogni atto amministrativo e di programmazione, in quanto la difficile fase economica che sta vivendo il nostro territorio necessita di scelte chiare, condivise ed efficaci.
A tal proposito, si è ricordata la necessità di mettere al lavoro quanto prima la task force (AUR, Università, etc.) incaricata di individuare le linee guida del nuovo modello di sviluppo economico alto tiberino.
SEL ribadisce, infine, come indispensabile arrivare quanto prima alla convocazione di un incontro tra tutte le forze politiche di centro-sinistra, per avviare il percorso -si auspica unitario- che dovrà portare alle elezioni amministrative del 2011. SEL rispetta le difficoltà che il PD tifernate sta vivendo al proprio interno e che si manifestano sia nella vita di partito sia in quella amministrativa, ma ritiene che il PD non può abdicare alle responsabilità che gli spettano come partito di maggioranza relativa del centro-sinistra e deve, pertanto, promuovere tale iniziativa.
SEL, infine, prende posizione contro l’inaccettabile e provocatoria proposta di soluzione della vicenda dei lavoratori Fiat di Pomigliano. Non è accettabile una soluzione che viola il diritto costituzionale allo sciopero e mette in crisi la rappresentanza e contrattazione collettiva. SEL richiama quindi tutte le forze politiche della sinistra ad una riflessione e presa di posizione; stiamo correndo il serio rischio di una subalternità culturale della sinistra alle ragioni delle imprese.

Il Coordinamento SEL Città di Castello


e mail: selaltotevereumbro@gmail.com
facebook: sel.altotevereumbro

Tesseramento Sel 2010

Tesseramento 2010

Parte il tesseramento 2010, verso il 1° congresso, del partito SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'. Non più adesione, ma tesseramento per dare il segno di una costruzione più solida.

Il tesseramento 2010 si chiuderà il 31/12/2010.
Entrando in questa sezione puoi tesserarti a SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'. E' sufficiente un click, poi segui la procedura.


Incontro con Nichi Vendola a Perugia – cena di sottoscrizione

14/05/2010 ore 19.00 – 22.00, Ristorante Sodalizio S.Martino Via Pontani 15 (accanto all’istituto Capitini) Perugia

UMBRIA: INCONTRO CON NICHI VENDOLA – CENA DI SOTTOSCRIZIONE

L’orario (ore 19) è dovuto a successivi impegni del portavoce nazionale di
SEL, a Perugia per partecipare ai lavori della marcia per la pace Perugia-
Assisi.
VISTO L’ALTO NUMERO DI ADESIONI PERVENUTE, SIETE PREGATI DI COMUNICARE LA
VOSTRA IL PRIMA POSSIBILE.

INFO E PRENOTAZIONI: Perugia 335480424, 3357214506, 3387967174, 3930821947,
3472733412. Zona Trasimeno 3470754838. Todi-Marsciano 3493691186. Alto Tevere
3406935137
. Gubbio 3356757680. Terni 3292506711. Spoleto 3333191022. Bastia-
Assisi 3402646661

Tre referendum per l’acqua pubblica: il 24 Aprile parte in tutta Italia la raccolta firme

Tre referendum per l’acqua pubblica
Tre firme per ribadire : fuori l’acqua dal mercato ! Fuori i profitti dall’acqua !

Il 24 Aprile parte in tutta Italia la raccolta firme.


Il circolo Sinistra Ecologia Libertà organizzerà banchetti per la raccolta delle firme in tutte le piazze dell'Alta Valle del Tevere. Nelle prossime settimane vi comunicheremo maggiori dettagli.

Photobucket


La raccolta delle firme sarà un grande momento di azione politica collettiva

Depositati in Cassazione i quesiti referendari per l’acqua pubblica

Sono stati depositati stamattina presso la Corte di Cassazione di Roma i quesiti per i tre referendum che chiedono l’abrogazione di tutte le norme che hanno aperto le porte della gestione dell’acqua ai privati e fatto della risorsa bene comune per eccellenza una merce.
La raccolta delle 500 mila firme necessarie per l’ammissione dei referendum inizierà nel fine settimana del 24-25 aprile, una data simbolo per quella che il Forum dei Movimenti per l’Acqua intende come la Liberazione dell’acqua dalle logiche di profitto.
“Se il governo crede di aver chiuso la partita dovrà ricredersi, – ha detto Marco Bersani dei Forum Movimenti per l’Acqua durante l’affollata conferenza stampa – la coalizione che appoggia i referendum è la più ampia aggregazione formale di movimenti, associazioni laiche e cattoliche, forze politiche e sindacali che si sia mai riunita intorno a un tema simile. Queste forze ci porteranno a raccogliere le firme, approvare i referendum e votare tre sì per l’acqua pubblica”.
Presenti alla conferenza stampa anche Padre Alex Zanotelli e tre dei costituzionalisti che hanno redatto i quesiti referendari : Stefano Rodotà, Gianni Ferrara e Alberto Lucarelli.
“Il mezzo referendario – ha sottolineato Rodotà – è lo strumento per rimettere in moto la politica in questo periodo di grande disaffezione, la raccolta delle firme sarà un grande momento di azione politica collettiva”.
Secondo Alex Zanotelli chi pagherebbe di più dalla privatizzazione dell’acqua sarebbero i poveri, “la nostra vittoria servirà non solo nel panorama italiano ma darà anche una scossa all’Unione Europea. Se Parigi ha ripubblicizzato l’acqua, se nelle Costituzioni di Bolivia e Uruguay l’acqua è definito bene comune non mercificabile, possiamo farcela anche noi”.
A chi chiedeva una risposta al Ministro Ronchi che più volte, anche in questi giorni, ha screditato i promotori dei referendum accusandoli di veicolare messaggi menzogneri sulla sua legge, Marco Bersani ha risposto con una sfida al Ministro : “Scelga lui il luogo e l’ora, noi siamo disponibili ad un confronto, dati alla mano, sugli effetti della suo decreto e dell’apertura ai privati della gestione dell’acqua nel nostro paese”.

Fonte Forum Italiano Dei Movimenti per l'Acquahttp://www.acquabenecomune.org/

Riunione Circolo Sinistra Ecologia Libertà Altotevere Umbro

Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà di Città di Castello si riunirà VENERDI' 9 APRILE 2010 alle ore 21 presso la Sala Gruppi Consiliari del Comune di Città di Castello.

L'incontro è aperto a tutti.

Buona giornata.

--
Sinistra Ecologia Libertà Altotevere Umbro
Sede: Via Plinio il Giovane n. 4/a Città di Castello

Per riflettere sul senso del lavoro, della libertà e della coscienza di classe

Brano tratto da "Introduzione alla storia dei sistemi economici in Europa dal feudalesimo al capitalismo", di Ciro Manca

Secondo la magistrale sintesi di Bloch «nella signoria l'aspetto economico era primordiale. In essa i poteri del capo ebbero, sin dall'origine, lo scopo, se non esclusivo per lo meno preponderante, di assicurargli dei redditi mercé il prelievo sui prodotti del suolo. Una signoria dunque era, anzitutto, una "terra" - il francese parlato quasi non conosceva per essa altro termine -, ma una terra abitata da sudditi... Il diritto reale superiore che il signore esercitava sulla capanna, sul lavoro, sul terreno del villano si traduceva... soprattutto nella riscossione di tasse e di servigi. Questi ultimi consistevano, per la maggior parte, in corvées agricole effettuate sulla pars dominica (riserva signorile)... I cànoni e le corvées... altro non erano stati, inizialmente, che il segno della dipendenza in cui si eran trovati gli abitanti nei confronti d'un capo di villaggio, di tribù o di clan, o di un patrono di clientela, a poco a poco mutatisi in veri e propri signori» (1). Con l'andare del tempo «gli abusi di forza dei padroni non avevano più altri contrappesi - conclude Bloch - che la meravigliosa capacità d'inerzia della massa rurale» (2). Ci sia consentito d'osservare che l'acquiescenza della massa rurale, la «meravigliosa capacità d'inerzia» sulla quale Bloch sembra ironizzare, era nutrita dal bisogno insopprimibile d'accedere alla terra - oggetto pressocché esclusivo del lavoro - nella sola maniera possibile: sottomettendosi al patronato della classe signorile.

Tra età moderna e contemporanea, sui fattori produttivi si stabilisce l'eminenza del capitale; sui produttori, parallelamente, la preminenza dei capitalisti. Ne deriva un tipo di sistema economico - che diciamo capitalistico perché fondato, prima di tutto, sull'impiego massiccio del capitale - nel quale si fronteggiano le classi, grandi e composite, dei proprietari di mezzi materiali di produzione diversi dalla terra e dei proprietari di forza-lavoro sciolti da residui vincoli d'origine feudale. I rapporti di produzione e distribuzione sono regolati per contratto, liberamente, ma il potere contrattuale è squilibrato a vantaggio dei capitalisti.

Seguiamo il ragionamento di Dobb: «Nel caso del moderno salariato, la specifica limitazione alla sua libertà che ci interessa è la sua incapacità a guadagnarsi da vivere se non attraverso la conclusione di un contratto di lavoro con coloro che hanno la terra o il capitale per metterlo al lavoro. E' certamente possibile confrontare la sua posizione, rispetto alla libertà ch'essa consente, con quella dei datori di lavoro in quanto classe; e questo è il punto importante per il nostro scopo. I suoi datori di lavoro hanno meno urgenza (dal momento che posseggono proprietà) di concludere un contratto con lui, di quanta ne abbia il lavoratore di concluderlo con loro: quelli possono diventare salariati, se ciò dovesse sembrar loro opportuno, e possono, probabilmente, avere accesso ad altre occupazioni, da cui questo è precluso per mancanza di mezzi; mentre il lavoratore difficilmente potrà passare dall'altra parte e diventare datoire di lavoro, se non per un caso rarissimo e fortunato... Quindi il lavoratore, a causa della sua minore libertà economica - della sua scelta più circoscritta - dipende dal capitalista in grado maggiore e in senso più significativo di quanto il capitalista dipenda lui: un fatto che avrà, evidentemente, una influeza fondamentale sul contratto salariale fra i due» (3). Portandoci più avanti, e badando all'essenziale, noi potremmo concludere che il superiore potere contrattuale del capitalista coincide col suo superiore potere d'acquisto, ch'egli cede parzialmente e provvisoriamente al lavoratore, bisognoso di sussistenza, sotto forma di salario anticipato sulla conclusione del ciclo lavorativo, al quale entrambi partecipano.

Questo stato di cose, in un periodo storico determinato, ha consentito di massimizzare i profitti minimizzando i salari ai limiti e sotto i limiti di povertà. Agl'inizi del secolo scorso, in uno dei popolari Dialoghi della signora Marcet, citato anche da Dobb, se ne teorizzava in questi termini: «Se il valore prodotto del lavoratore eccede quanto egli ha consumato, l'eccedenza costituirà un reddito per il suo datore di lavoro; e si osservi che un reddito non può ottenersi altrimenti che con l'impiego dei poveri... Il ricco e il povero sono necessari l'uno all'altro, precisamente come nella favola del ventre e degli arti; senza il ricco, il povero morirebbe di fame; senza il povero, il ricco sarebbe costretto a lavorare per il proprio sostentamento» (4). Le conseguenze sociali di tali rapporti economici si trovano stampate nelle pagine di Engels e Dickens sulla condizione dei lavoratori nelle città industriali dell'ottocento, che compongono degli ampi saggi sulla «cultura della povertà». Ma non si tratta, sia detto per inciso, d'una condizione permanente e irrimediabile. Già verso la metà di quel secolo, come ha osservato Deane, «se i lavoratori avessero esercitato una sia pur piccola forza contrattuale congiunta, non vi è dubbio che il livello generale dei salari sarebbe di molto cresciuto con l'espansione dell'industria...» (5). L'esperienza ha confermato che il principale rimedio, per sostenere il potere contrattuale dei lavoratori e ristabilire l'equilibrio nei rapporti di produzione e distribuzione, risiedeva e tuttora risiede nella coalizione delle forze e nell'azione comune, che presuppongono, precisamente, una coscienza di classe.


(1) M. Bloch, La Societé Féodale
(2) Ibidem
(3) M. Dobb, Wages
(4) J. Marcet, Conversations on Political Economy
(5) Ph. Deane, The First Industrial Revolution

La rivoluzione del cibo




Jamie Oliver è un cuoco britannico che ha appena lanciato una serie televisiva negli Stati Uniti: Jamie Oliver’s Food Revolution, in onda su Abc. Il cuoco, che ha già condotto molti programmi di successo in Gran Bretagna, questa volta ha l’ambizione di cambiare le abitudini alimentari degli statunitensi a partire dalle scuole e dai posti di lavoro.

Impressionato dagli alti tassi di obesità, malattie cardiache e diabete, Oliver ha deciso di percorre gli Stati Uniti, cominciando dalle mense scolastiche dove i bambini imparano i fondamenti delle loro abitudini alimentari.

La prima puntata della serie si svolge a Huntington, in West Virginia, che viene definita la città più insalubre d’America. “È arrivato il momento che la gente riscopra la soddisfazione e il divertimento di cucinare in famiglia. Voglio dimostrare che rompere la catena dell’obesità e delle abitudini alimentari sbagliate non è né noioso né pesante. Vincere la mia battaglia a Huntington avrà delle conseguenze per il resto del paese”, ha detto Jamie Oliver.

Fonte: http://www.internazionale.it/home/?p=20409#more-20409

Il discorso tipico dello schiavo

REGIONI A CONFRONTO

Il trasporto pubblico locale nelle città viene tagliato ovunque e diminuisce l'uso dei trasporti pubblici specie in Umbria e diminuisce anche il traffico merci su ferrovia; il verde Urbano in Umbria diminuisce (e si vede!); l'energia prodotta da fonti rinnovabili cresce poco nella nostra regione, come anche il grado di diffusione di internet.

La nostra regione va bene su educazione, sanità, occupazione femminile.

Eccovi una rassegna di tabelle con i dati dei principali indicatori economici delle regioni in cui si è votato il 28-29.
 La trovate su questo sito: www.lavoce.info

I dati fino a ieri sera...e l'inizio di un cammino

Il Comune di Città di Castello ci informa che la rilevazione fatta alle ore 22 mostra un sensibile calo di votanti anche nella nostra città.

Hanno votato 16.781 elettori, pari al 51,23% dei 32.758 aventi diritto. Rispetto alle regionali del 2005, il calo è del 6,89%, pari a 2.594 elettori. Cinque anni fa, infatti, aveva già votato il 58,12% degli aventi diritto.

Questo dato, che speriamo venga migliorato domattina, dice ai partiti ed ai candidati che non basta investire una montagna di soldi per farsi pubblicità (perché una campagna elettorale fatta solo di slogan e non di iniziative politiche e programmatiche è solo una operazione pubblicitaria) per ottenere il risultato di incoraggiare gli elettori ad esercitare il proprio diritto di voto.

Questo dato ci dice che tutti devono fare un passo indietro e riprendere a dialogare con i cittadini, spiegare faccia a faccia il perché di una candidatura ed i caratteri programmatici della propria proposta politica.

Fare tanti km, dal capoluogo fino all’ultima casa di campagna, per ricominciare a tessere il filo di un ragionamento che parli ai sentimenti di ciascun elettore.

Solo così la politica tornerà ad avere un senso e l’indispensabile impegno dei giovani sarà incoraggiato.

Senza falsa modestia, SEL Alto Tevere non ha speso soldi in "pubblicità". Ha speso per l’intera campagna elettorale meno di 1.000 euro; Ma ha speso tanti, tantissimi sorrisi rivolti a chi ci ha permesso di spiegare le ragioni della nostra proposta politica.

Sorrisi e parole che hanno raggiunto volti di tutti i colori e persone di ogni genere e condizione sociale. Tutti, senza prestare attenzione a chi aveva la tessera elettorale in tasca, perché riteniamo che le elezioni regionali siano solamente l’inizio di un percorso, perché riteniamo che sia stato giusto far partecipi del nostro impegno anche coloro cui attualmente è negato il diritto di cittadinanza e di voto.

Probabilmente non otterremo risultati enormi, ma abbiamo ottenuto il risultato più importante, quello di esserci anche il 30 marzo, e saremo pieni di sorrisi e di proposte da fare a tutti coloro che desidereranno ascoltarci e ci daranno fiducia.

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Stefano Briganti

La banca del voto

Stefano Briganti - Il candidato SEL per Città di Castello e l'Alto Tevere UmbroJaska ha 25 anni e, come Monica Bellucci, viene da Città di Castello; anzi, è più tifernate di lei, perché Monica è di Lama, un paese ad una decina di km, nel Comune limitrofo di San Giustino. Il nome Jaska non è propriamente umbro, e neppure il suo cognome: Jaskarandeep Singh Gakhal è infatti originario del Punjab, Stato dell’India settentrionale ai confini con il Pakistan, ma all’età di 6 anni è arrivato in Italia con la sua famiglia.

Ha fatto qui le elementari, le medie, il liceo scientifico-tecnologico ed ora studia Scienze Politiche a Perugia. Gli ultimi 19 anni della sua vita li ha trascorsi dunque in Italia, così come i suoi genitori, e vorrebbe restare qui anche per la sessantina (speriamo abbondante) che ancora gli rimane: questa è casa sua, punto. Eppure, su internet si fa chiamare spesso Jaska Trasmigrante e normalmente mette nel suo profilo Facebook l’immagine di un uomo con la valigia, perché è così che si sente. O meglio, perché è così che lo costringiamo a sentirsi.

«Faccio parte di quella consistente fetta del popolo italiano che, un secolo dopo il suffragio universale maschile e mezzo secolo dopo il voto alle donne, non potrà votare in queste elezioni. Per noi si sono dimenticati di applicare le regole della democrazia, per noi nessuno si è strappato le vesti. Noi siamo gli immigrati, siamo i figli degli immigrati e dei rifugiati, nati in Italia o arrivati qui da piccoli. Le normative vigenti sanciscono per noi lo status di cittadini di serie B. Fintantoché le leggi non cambiano non potremo essere gli Obama italiani, ma nemmeno insegnanti, avvocati, magistrati, impiegati e dirigenti pubblici, ingegneri, architetti, notai, vigili del fuoco, poliziotti, militari, bidelli, autoferrotranvieri e qualsiasi altra attività che preveda l’accesso mediante concorso pubblico».

A fronte di quei milioni di italiani che in queste ore stanno disertando le urne, Jaska morirebbe dalla voglia di votare. Perché la sua Regione sta eleggendo un nuovo presidente e lui – che pure è impegnato in politica – non può partecipare alla scelta, per almeno due motivi: il primo è che, nonostante sia italiano di fatto, è ancora straniero di diritto, a causa di una legge sulla cittadinanza che aspetta solo di essere cambiata; il secondo è che, cittadinanza o meno, l’Italia non ha ancora applicato quella disposizione della convenzione di Strasburgo che estende il diritto di voto alle amministrative anche ai residenti non comunitari. Vorrei lanciare una provocazione, ma è una provocazione seria: se c’è tra i lettori di questo blog (o tra i loro conoscenti) un cittadino italiano residente in Umbria che magari non sarebbe andato a votare, perché la politica non gli interessa o perché non si riconosce in nessun candidato, contatti tra oggi e domattina Jaska (jaska.singh@gmail.com) e vada a votare a nome suo. Tenetemi aggiornato: se funziona questa specie di banca del voto, abbiamo inventato una nuova forma di disobbedienza civile.

P.S. Non vorrei esagerare, ma proviamoci lo stesso: se c’è qualche ragazzo di seconda generazione che ha lo stesso problema di Jaska, scriva nel testo dei commenti il proprio nome, la propria mail e la Regione (o il Comune, se deve eleggere anche un sindaco) in cui risiede ma non ha diritto di voto. Non si sa mai.

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Andrea Sarubbi

Fonte: http://www.andreasarubbi.it/

A dita incrociate...

Siccome questa sera non ho un cacchio da fare, mi sono deciso di postare una riflessione sul "dopo" di queste elezioni. Una riflessione "post voto prima del voto": un'operazione che nessun "politico" arrischierebbe mai...

Ritengo che ognuno di noi abbia fatto bel oltre quello che era possibile fare (un riconoscimento credo vada tributato all'instancabile Pietro Villa, vero trascinatore di questa campagna elettorale). Il candidato è (possiamo pur dire "era", visto che la campagna si è conclusa, anche se non si è ancora votato) quanto di meglio potessimo schierare.
E' mancata, a mio avviso, un pò di "vis" polemica, e qualche volta siamo mancati nel prendere posizione sui problemi del territorio. Tuttavia, credo, la nostra campagna elettorale è da annoverare sicuramente fra quelle "impegnate" (ben diversa, ad esempio, da quella, vergognosa, della "Sinistra Arcobaleno").

Io mi accontenterei di un numero di voti "dignitoso". Non credo che, almeno qui in Umbria, si possa sperare in un "exploit" (tanto sperato quanto improbabile). Un numero di voti che ci possa consentire di continuare a far politica "seriamente", in vista di quello che io ritengo essere il vero "giudizio universale" non solo per SEL, ma più in generale per tutta la sinistra italiana: il voto, fra tre anni, per le nazionali. La politica locale è importante, ma lo è di più quella "parlamentare". Perchè solo quest'ultima garantisce quella "visibilità" che permette a un partito di sopravvivere nell'epoca della "televisionizzazione di massa". E' solo tale "visibilità" che permette a un partito come l'IdV (poverissimo dal punto di vista culturale) di prendere il 7% dei consensi. Dunque fra tre anni la sinistra italiana (intendendo con "sinistra" il movimento politico che riconosce ed avversa la categoria di "capitale") sarà chiamata a uno sforzo tremendo, perchè non potrà fallire l'obiettivo di rientrare in Parlamento. Ogni "mezzo" dovrà essere usato pur di raggiungere questo "fine".

Credo che SEL abbia tutte le potenzialità per poter ambire a un ruolo di primo piano nello scenario politico italiano. Essa supera, da una parte, l'ideologia "dialettica" dell'ortodossia "slava" (con tutto il suo retorico repertorio di simbolismi e concettualizzazioni sulla centralità della classe dirigente - che vuol dire poi scarsa simpatia per la stessa democrazia...); dall'altra recupera però una versione genuinamente "storica" del marxismo, e si fa "contaminare" dalle correnti culturali più disparate (un'operazione che, per la verità, la sinistra italiana avrebbe dovuto fare fin dai tempi di Togliatti...). Ciò che ne risulta è, a mio avviso, qualcosa di veramente interessante, qualcosa che, finalmente, avvicina la sinistra italiana alle sinistre europee.

Se, dunque, non vogliamo "morire dipietristi", estasiati davanti ai monologhi (a volte retorici) di Travaglio, o davanti al "gossip" (spesso lo è) del "Fatto quotidiano", questa è la SINISTRA che dobbiamo volere. Come possiamo, noi militanti, trascurare che, proprio nel momento in cui la sinistra ha dimenticato di essere se stessa, c'è un fermento eccezionale in tutto il mondo accademico? Come possiamo ignorare che concetti come quello di "plusvalore", o di "lavoro alienante", sono ormai oggetto di analisi perfino per "L'Osservatore Romano"? Come è possibile, oggi, non riproporre l'interpretazione di sinistra dei fatti? Ed accettare supinamente che TUTTO possa ridursi all'avversione per

UN individuo (Berlusconi)?
Io credo che una sinistra che voglia davvero chiamarsi tale non può non mettere "sul piatto" l'avversione non per UN individuo; ma per una intera categoria (il Capitale): per questo non possiamo, e non vogliamo morire dipietristi: il nostro "nemico" è Berlusconi non tanto perchè va a mignotte e si fa le leggi pro-suo, ma perchè il Capitale, che lui rappresenta nella forma più estrema, nel suo movimento espansivo pretende di sostituirsi allo "stato". Perchè, tramite lui, la Democrazia decade e diventa Demagogia. Perchè non è SOLO LUI...

Per non morire dipietristi (davvero una triste scelta del meno peggio...), le elezioni di domani sono comunque importantissime. Incrociamo le dita (sperando nelle capacità "mediatiche" di Vendola...)

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Mauro

La campagna elettorale è terminata

La campagna elettorale è terminata. Ora finalmente gli elettori possono tirare un respiro di sollievo, finalmente sono esentati dal turbinio di lettere recapitate, faccioni spalmati sui manifesti, maiali sacrificati sull'altare delle porchette elettorali.

Colgo l'occasione per invitare tutti al voto, e soprattutto per ringraziare coloro che si sono impegnati per SEL Alto Tevere.

Pietro, Cristina, Clara, Lucia, Francesca, Jaska, Matteo, Mauro, Gabrio, Giulio, Giuseppe, Rosalba, Francesco... naturalmente Elena e tanti altri compagni e compagne.

Loro sono stati i veri protagonisti di questa campagna elettorale, quelli che hanno "sentito" sulla pelle il valore delle nostre idee, quelli che si sono "spesi" senza alcuna contropartita al loro impegno, quelli che sanno che da martedì prossimo c'è di nuovo da rimboccarsi le maniche per "allattare" la nostra creatura.

Sono quindici anni che faccio politica attiva, e non mi era mai capitato di trovare tanta solidarietà e tanta sincerità come nel loro impegno.

A loro va tutta la mia stima tutta la mia riconoscenza; al di là del risultato che otterremo, so di aver trovato degli amici e delle amiche, ed in politica non è così frequente.

Grazie a tutti, di cuore.


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Stefano Briganti

Riconosciamo e difendiamo la bellezza...

Appello al voto di Nichi Vendola

Stefano Briganti - Il candidato SEL per Città di Castello e l'Alto Tevere Umbro
Due anni fa una notte profonda è calata sul nostro paese. Convinta di aver conquistato, grazie a una seduzione bugiarda, il potere assoluto, la destra di Silvio Berlusconi ha creduto di potersi permettere tutto. E tutto si è permessa. Ha mentito e ingannato. Ha ignorato la realtà e le sue esigenze per sostituirla con uno zuccheroso fondale di cartapesta. Ha fatto dell’esercizio del potere una pratica quotidiana di licenza e abuso. Ha reclamato con fragorosa arroganza il diritto feudale all’impunità. Ha stracciato diritti, umiliato il lavoro, seminato intolleranza, coltivato egoismi, beffeggiato come ciarpame e impaccio ogni solidarietà.
Queste tenebre da cui siamo oggi circondati non sono il frutto di un’eclisse improvvisa e imprevedibile. Sono il prodotto di una lunga controrivoluzione culturale a cui moltissimi hanno messo mano. Si sono addensate nel corso di un quasi vent’anni, mentre giorno dopo giorno veniva circoscritto e infine cancellato ogni spazio pubblico, denunciato come intollerabile ciarpame ogni diritto, smantellata la centralità del lavoro, sequestrato e poi dissezionate in vacue pillole pubblicitarie quel bene comune essenziale che era e deve tornare a essere la politica.
L’illusione di invulnerabilità e impunità politica che ha alimentato in questi due anni l’orgia del potere berlusconiano è infondata. Scricchiolii sempre più numerosi e sempre più stridenti rivelano che lo scintillante castello del berlusconismo, fondato com’è sulle sabbie mobili di un colossale inganno, si avvia verso un rovinoso crollo. Ma uscire da questa ombra non sarà possibile senza restituire alle parole svuotate il loro spessore e il loro senso: senza riprendere possesso della politica e riportare la democrazia al suo significato di reale potere del popolo.
Queste elezioni possono segnare l’inizio della fine per chi, in nome del popolo, ha sottratto al popolo il diritto di decidere sulle proprie sorti e ha ridotto la libertà a sterile facoltà di scegliere tra vuoti prodotti di consumo politico.
E’ ora che quelle parole, popolo e libertà, si spoglino del carattere sinistramente ironico di cui li ha ammantati la destra e tornino alle loro origini, al loro eterno valore, al loro vero e profondo significato.

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Nichi Vendola


http://www.nichivendola.it/

http://www.sinistraeliberta.eu/

Rai per una notte - Sarà una bella notte!!!

Stefano Briganti - Il candidato SEL per Città di Castello e l'Alto Tevere Umbro









Con

Roberto Benigni, Antonio Cornacchione, Teresa De Sio, Gillo Dorfles, Elio e le Storie Tese, Emilio Fede, Giovanni Floris, Milena Gabanelli, Riccardo Iacona, Giulia Innocenzi, Gad Lerner, Daniele Luttazzi, Trio Medusa, Mario Monicelli, Morgan, Nicola Piovani, Norma Rangeri, Sandro Ruotolo, Michele Santoro, Barbara Serra, Marco Travaglio, Vauro e Antonello Venditti.

L’informazione non si può interrompere, la stampa deve essere libera.
Per questo la Fnsi - Federazione Nazionale della Stampa Italiana - ha deciso di organizzare “Rai per una notte”, uno sciopero bianco per la difesa della libertà di stampa e dell’informazione che si terrà Giovedì 25 marzo, dalle ore 20 alle 24, al Paladozza di Bologna.

Rai per una notte sarà una manifestazione – trasmissione condotta da Michele Santoro con la partecipazione di Giovanni Floris, Daniele Luttazzi, Marco Travaglio, Vauro, la squadra di Annozero e molti altri ospiti del mondo del giornalismo e dello spettacolo.

La Fnsi e l’Usigrai – Organismo sindacale di base dei giornalisti Rai - metteranno a disposizione su Internet le riprese video e audio della manifestazione e consentiranno a tutti coloro che vorranno di riprendere e trasmettere in Tv o per radio l’intero evento.


RAI PER UNA NOTTE


Fonte: http://raiperunanotte.it/



Anche noi giuriamo solennemente che ora e sempre la faremo fuori dal vaso! :-)

RAI PER UNA NOTTE


Grazie Vauro per questa perla!

La riduzione della CO2 passa anche per il CARPOOLING!



Carpooling, è online il sito Passaggio.it

Uno sfondo verde prato, qualche fiore stilizzato, è con questo design che la soluzione web allo smog passaggio.it si presenta al visitatore.

Il neonato sito italiano di carpooling permette a chi cerca e a chi offre passaggi auto di mettersi in contatto in modo facile, veloce ed in tempo reale. Passaggio.it è un portale gratuito, di utilizzo semplice ed intuitivo. All'insegna del motto "Clicca. Viaggia. Risparmia." promuove una nuova modalità di spostamento, basata sulla condivisione dell'auto da parte di più persone che percorrono la stessa tratta. Il fine è risparmiare tempo e costi di viaggio, "risparmiando" l'ambiente dalle nocive emissioni di anidride carbonica.
Confratello di mitfahrgelegenheit.de, piattaforma tedesca di carpooling, fondata nel 2001 dall'idea di tre giovani tedeschi. Con più di 1,1 milioni di utenti registrati e 200.000 viaggi attivi per mete nazionali e internazionali il portale è oggi il più popolare in Europa.
Molte richieste e offerte di carpooling afferiscono a città italiane e fra gli utenti iscritti alla piattaforma tedesca circa 10.000 sono italiani. Per rispondere alla richiesta di questi nasce un sito tutto italiano che fa tesoro dell'esperienza tedesca e nel contempo va incontro alle esigenze degli italiani.
La mediazione dei passaggi avviene nel massimo della sicurezza e della trasparenza. Presso il nuovo servizio gli utenti possono autenticare il loro profilo inviando una copia di un documento personale, scambiarsi dei feedback ed aggiungere al proprio network di fiducia gli utenti con cui hanno già fatto carpooling. Inoltre, ogni utente può stabilire in modo autonomo, quali dati di contatto comunicare a potenziali conducenti o passeggeri e come desidera essere contattato. Un sistema di messaggistica interno offre un'opzione in più per interagire con i compagni di viaggio. È altresì possibile inserire nell'account una foto profilo e renderla visibile agli altri utenti. Ciò contribuisce a "familiarizzare" con il passeggero o conducente e a vanificare eventuali timori e paure legate al fatto di viaggiare con uno sconosciuto.
Infine, per ovviare a possibile malintesi su dove incontrarsi, i conducenti possono inserire e georeferenziare i punti di incontro, ovvero stabilire direttamente sulle google maps un luogo di ritrovo a partire dal quale inizierà il viaggio ed indicare anche le località dove verrà fatta tappa.Nella scheda dell'auto la voce "emissioni di CO²" è volta a sensibilizzare ogni autista per ricordare che l'auto è il primo contributo individuale all'inquinamento ambientale e facendo carpooling con passaggio.it si può contribuire a rendere l'aria più pulita.


Citazione

"Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l'oppressore, mai la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato".

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Elie Wiesel

Il "voto utile" ad personam del Partito Democratico

Siamo a pochi giorni dalle elezioni regionali e come da veltroniana memoria anche in questa occasione è arrivato il solito richiamo al voto utile.

Sono anni che con questa tecnica il PD cerca di convincere gli elettori a votare PD perché votare un altro partito della coalizione di centro-sinistra significa buttare il proprio voto.

Sono anni che con la scusa del voto utile il PD sta cancellando le voci in disaccordo, cercando di arrivare ad un bipartitismo in cui possano definitivamente decidere tra loro (PD e PDL) le sorti del paese e delle regioni.

Il vero voto utile è quello di cuore, quello verso le persone che si candidano con idee alternative e innovative. Il voto utile è per chi guarda al futuro (energia rinnovabile, città vivibili, fondi alla ricerca) e non al passato (nucleare, autostrade, muri contro gli immigrati), per chi ha il coraggio di schierarsi contro la guerra, ovunque essa sia, per le persone che hanno la forza di confrontarsi con la gente per creare un programma condiviso.
Il voto utile è quello che sposta a sinistra la coalizione PD – IDV.
Il voto utile è quello che contrasta il bipartitismo, che riteniamo essere profondamente antidemocratico; il voto utile è quello che contrasta PD e PDL, che si rincorrono per convincere i cittadini indecisi a suon di pubblicità e sorrisi truccati.

Inoltre, per favore dite ai candidati del PD che è ora di finirla con la bugia che il voto dato a Sinistra Ecologia Libertà è un voto buttato. Ogni voto dato a Sinistra Ecologia Libertà è un voto che si somma a quelli degli altri partiti della coalizione che sostengono il candidato a Presidente Marini. Quindi, il voto dato a Sinistra Ecologia Libertà vale dal punto di vista aritmetico esattamente quanto il voto dato al PD, mentre, a nostra parere, dal punto di vista politico e morale vale enormemente di più.

P.S.: vorremmo spiegare al PD che l’esempio delle elezioni regionali in Francia dovrebbe insegnare loro cosa significa fare politica. Se in Francia la coalizione tra socialisti, comunisti e verdi ha conquistato 21 regioni su 22 è perché lì non esiste un  PD che pretende di dettare le regole, ma tutti i partiti coalizzati hanno avuto pari dignità. Questo è il modello che dovrà mettere al lavoro le migliori energie e le migliori intelligenze della Sinistra italiana a partire da martedì prossimo. Noi ci saremo. Uniti si vince, ma per vivere bene uniti occorre rispetto.
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Stefano Briganti

IN MEMORIA DI STEFANO SENSINI

Conoscevo Stefano Sensini da molti anni.
Ci accomunava la passione per la politica e l'impegno civico che ci ha fatto fare lo stesso percorso e compiere le stesse scelte.
Entrambi dirigenti dei DS prima, entrambi contrari alla nascita del PD fino alla decisione di non entrare in quel nuovo contenitore.
Entrambi impegnati in Sinistra Democratica per la costruzione di un nuovo soggetto politico rappresentativo della Sinistra italiana.
Entrambi convinti di averlo finalmente trovato in SEL. Così convinti da metterci in gioco in prima persona come candidati per le elezioni regionali.
Ricordo di Stefano la voce sottile che fuoriusciva da un corpo maestoso, il desiderio di intervenire ad ogni riunione per portare il proprio punto di vista, mai banale.
Ho perso un amico, abbiamo perso un compagno.
Porto il mio più sentito cordoglio alla famiglia, oltre al cordoglio di SEL Alto Tevere.

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Stefano Briganti

Lettera di Stefano Briganti agli elettori

Stefano Briganti - Il candidato SEL per Città di Castello e l'Alto Tevere UmbroCara elettrice,
caro elettore,
intervengo al termine di questa campagna elettorale per fare alcune considerazioni e per un invito al voto a favore di Sinistra Ecologia Libertà.

È stata una campagna elettorale surreale.

Si sono confrontati pochi Davide e tanti Golia. I tanti Golia sono i consiglieri regionali uscenti che, ancor prima delle candidature ufficiali, avevano tappezzato le città con i loro volti e con nessun tema politico a supporto. Uno sforzo economico che lascia trapelare quanto sia importante per le tasche dei consiglieri la conferma in Consiglio Regionale, uno sforzo purtroppo non supportato da una capacità politica e programmatica tale da far intendere agli elettori per quale motivo avrebbero dovuto essere sostenuti. Abbiamo visto dei Golia che, a discapito del loro passato ecologista, imbrattano le città con adesivi, regalano kit di sopravvivenza democratica senza pensare alla sopravvivenza degli alberi che sono stati abbattuti per crearne le scatole, girano le città con furgoni e camper pubblicitari che fatalmente inquinano con i loro gas di scarico.

Abbiamo visto dei Golia che, forti della loro carica istituzionale, inviano lettere tutte uguali a tutti gli elettori delle città, senza pensare che una sola lettera in una famiglia sarebbe stata più che sufficiente per mandare un messaggio senza sprecare risorse e carta. Abbiamo visto dei Golia che utilizzano enormi pubblicità montate su camion per spalmare i loro faccioni rassicuranti in ogni località, con la curiosa coincidenza che negli stessi giorni altri camion che portavano in giro le pubblicità di un circo giravano in città; chissà, forse è stato un caso del destino che il circo e i candidati utilizzassero gli stessi mezzi per farsi propaganda.
 

Abbiamo visto tanti Golia, ma anche qualche Davide che, come nel biblico racconto, armato semplicemente di una fionda ha cercato di resistere alla prepotenza dei tanti Golia.
Uno dei Davide è stato certamente Sinistra Ecologia Libertà.
Sinistra Ecologia Libertà, che sono stato chiamato a rappresentare, ha impostato una campagna elettorale sul rapporto con le persone, senza fare forzature e senza utilizzare fuochi d’artificio.

Sinistra Ecologia Libertà ha utilizzato un manifesto con una faccia piccola piccola e tanti temi politici.

Sinistra Ecologia Libertà non ha regalato accendini né kit di sopravvivenza, perché ritiene che la politica sia una cosa seria e non possa essere mercificata, perché ritiene che la vera sopravvivenza da reclamare è quella del libero pensiero e delle idee.

Sinistra Ecologia Libertà ha organizzato, lo scorso venerdì, una iniziativa sul tema della immigrazione e diritti di cittadinanza. I cittadini stranieri, singolarmente e per il tramite delle loro organizzazioni, si sono presentati ed hanno discusso con noi delle problematiche che attengono alla loro vita in Italia. È stato un momento forte di questa campagna elettorale. E per tutta risposta, ci siamo sentiti dietro le spalle i sorrisini dei tanti Golia che ci chiedevano perché abbiamo perso tempo con un tema tanto scomodo, per di più impegnando un giorno di campagna elettorale a parlare con persone che non essendo cittadini italiani non possono votarci.

Non sono pentito, non siamo pentiti: forse non avremo un grande successo elettorale, ma in queste settimane abbiamo creato le condizioni per proseguire un impegno spontaneo, ricco di contenuti, denso di proposte per la città ed il territorio.

Se anche voi vi sentite dei Davide e siete stanchi delle prepotenze dei tanti Golia che utilizzano le posizioni dominanti delle poltrone istituzionali;

se vi sentite dei Davide che ritengono che la politica possa essere praticata anche senza sperperare risorse economiche;
Stefano Briganti - Il candidato SEL per Città di Castello e l'Alto Tevere Umbrose vi sentite dei Davide che credono nei contenuti veri più che nel lavoro scrupoloso dei truccatori che si sono così a fondo impegnati nel trasformare i volti di stanchi candidati, allora
VOTATE
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ.


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Stefano Briganti

Citazione

"Che fanno di concreto gli inferociti contro il governo? Non hanno aderito a nessun gruppo d’acquisto, non hanno costruito un punto di ritrovo alternativo, un evento, una festa ribelle, un’impresa etica. Niente. Continuano a lavorare sotto padrone, dando ogni giorno buona parte del loro tempo al sistema e ogni tanto protestano al bar o in piazza. E come possiamo concludere qualche cosa?" 

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Jacopo Fo

Blog di Jacopo Fo
http://www.jacopofo.com/

Libera Università di Alcatraz
http://www.alcatraz.it/

Citazione

"Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta".

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Richard Buckminster "Bucky" Fuller

Campagna per il diritto alla cittadinanza

Campagna della Comunità di Sant'Egidio per il diritto alla cittadinanza




In Italia è in corso una revisione della normativa riguardante il diritto alla cittadinanza. A questo riguardo, la Comunità di Sant'Egidio desidera porre l'accento in particolare sul diritto alla cittadinanza dei minori nati in territorio italiano o giunti in tenera età e scolarizzati in Italia.

La campagna per la cittadinanza promossa dalla Comunità di Sant'Egidio intende quindi richiedere che nella nuova normativa sia previsto che

- il bambino nato in Italia da cittadini stranieri regolari possa acquisire la cittadinanza al momento della nascita;

- possa acquisire la cittadinanza anche il bambino, nato all’estero e giunto in Italia minorenne, che abbia frequentato un ciclo di studi nel nostro Paese.

Si può sostenere la campagna con la FIRMA ONLINE

oppure utilizzando IL MODULO ALLEGATO



APPROFONDIMENTO:

Appello inviato ai parlamentari italiani in occasione dell'inizio della discussione del disegno di riforma della legge sulla cittadinanza (dicembre 2009)

Comunità di Sant’Egidio – Caritas Italiana- A.C.L.I. - Fondazione Migrantes - Fondazione Centro Astalli -
Comunità Papa Giovanni XXIII

BAMBINI E RAGAZZI DI ORIGINE STRANIERA
per una legge sulla cittadinanza nell’interesse del Paese

Le associazioni di ispirazione cristiana ed i soggetti ecclesiali firmatari di questo appello si rivolgono ai parlamentari perché i lavori per la riforma della legge sulla cittadinanza non siano presi in ostaggio dalla sterile contrapposizione tra gli schieramenti; ma si giunga in tempi ragionevoli all’approvazione di una legge giusta e lungimirante che tenga conto degli importanti mutamenti verificatisi nella composizione della società italiana in questi ultimi anni.
Come ha osservato Sua Santità Benedetto XVI, che ha voluto dedicare il Messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2010 ai Migranti e Rifugiati Minorenni, “ i migranti e i rifugiati minorenni toccano un aspetto che i cristiani valutano con grande attenzione, memori del monito di Cristo, il quale nel giudizio finale considererà riferito a lui stesso tutto ciò che è stato fatto o negato “ a uno solo di questi più piccoli” ( cfr Mt 25, 40-45). Ci ricorda ancora Benedetto XVI che i molti bambini stranieri che sono nati nel paese di immigrazione o qui giunti durante l’età della scolarizzazione, “fanno parte di due culture con i vantaggi e le problematiche connesse alla loro duplice appartenenza”.
Valorizzare questi loro vantaggi e nel contempo offrire risposte adeguate alle possibili fragilità corrisponde dunque all’interesse del nostro Paese, tanto più che essi, salve poche eccezioni, sia che divengano italiani sia che rimangano stranieri, vivranno sempre con noi.
I bambini ed i ragazzi di origine straniera sono oggi poco meno di 900 mila, di cui 520 mila nati nel nostro Paese, e costituiscono già il 7% dell’intera popolazione scolastica.
In molti frequentano le nostre parrocchie ed oratori, provenendo in maggioranza da famiglie di fede cristiana.
In ogni caso essi condividono con i bambini e i ragazzi della loro età, già italiani per nascita, gli impegni, i desideri, i problemi, i sogni, le mode e le angosce di una cittadinanza in formazione, affidata per la sua piena riuscita agli adulti di oggi.
Questi ragazzi parlano l’italiano meglio della lingua del paese di origine, che in molti casi nemmeno conoscono. La loro inflessione dialettale è veneta in Veneto, siciliana in Sicilia; e l’Italia è l’unico Paese nel quale possano davvero identificarsi, a condizione che non ne siano tenuti ai margini.
Essi rappresentano, indubbiamente, una grande possibilità di sviluppo per il nostro Paese, il quale a tutt’oggi attraversa una fase molto pronunciata di invecchiamento, ma potrebbero anche costituire un problema se il sentimento di appartenenza alla società italiana non verrà assecondato, sostenuto e radicato in loro con le opportune iniziative, sia oggi che negli anni a venire. Ancora si legge nel messaggio del Pontefice: “ non si dimentichi mai che l’adolescenza rappresenta una tappa fondamentale per la formazione dell’essere umano”.
Corrisponde dunque al comune interesse di tutti – vecchi e nuovi italiani – che la appartenenza di questi bambini e giovanissimi alla comunità nazionale sia rafforzata e confermata dal riconoscimento pieno e formale della cittadinanza.
D’altra parte, l’aumentata mobilità internazionale e l’affermarsi, in seno alla comunità internazionale, di stretti vincoli di cooperazione nella pace tra i paesi che rifuggono la violenza, il terrorismo e la guerra, hanno reso oggi meno rilevanti che in passato le identità fondate sul sangue o sul luogo di nascita; e conducono realisticamente a riconoscere la possibilità del doppio status di cittadinanza come esito dell’accresciuta globalizzazione, se accompagnata da una effettiva stabilità migratoria.
Crediamo dunque che i bambini ed i ragazzi cresciuti in Italia da genitori stranieri, specie se potranno crescere da cittadini, possano condividere con le loro stesse famiglie, con i loro coetanei e con le altre generazioni di italiani un nuovo patriottismo costituzionale, più capace di ieri nel costruire la pace e praticare la cooperazione internazionale. In tal senso già ci rassicura l’equilibrato legame con l’Italia di molti nostri connazionali residenti in paesi di cui pure sono divenuti onesti cittadini.
Auspichiamo dunque che le possibili e ben comprensibili diversità di vedute su altri temi della riforma oggi in discussione non ostacolino e non ritardino l’affermarsi, attraverso nuove regole, di una visione condivisa riguardo al necessario riconoscimento della cittadinanza in concreto vissuta, sin dalla tenera età dell’infanzia e dell’adolescenza, da tanti ragazzi che oggi sono ancora stranieri, ma che certo non sono e non si sentono solamente immigrati.
Invitiamo tutti a posare lo sguardo sui bambini perché essi sono il futuro del nostro Paese.

In particolare auspichiamo:

Che sia attribuita la cittadinanza, al momento della nascita, al bambino nato in Italia da genitori stranieri già regolarmente soggiornanti, i quali mostrino in concreto di volersi inserire nella società italiana

Che al positivo inserimento del minore nel nostro Paese, anche se nato all’estero, corrispondano adeguate modalità di attribuzione della cittadinanza, già prima del compimento della maggiore età; rendendo altresì disponibili procedure opportunamente agevolate di naturalizzazione nei primi anni dell’età adulta per coloro che siano comunque giunti durante la minore età in Italia.

Che a coloro che diventano cittadini non venga anacronisticamente imposta la rinuncia alla cittadinanza di origine, salva la ricorrenza di imperiose, specifiche ed eccezionali esigenze di politica estera e di interesse nazionale.

Che ai giovani vissuti in Italia sin dalla tenera età, ma già divenuti maggiorenni sotto il vigore della legge n.91/1992, sia transitoriamente consentito di valersi delle nuove regole di acquisto della cittadinanza durante la minore età.


Fonte: http://www.santegidio.org/index.php?pageID=1597&idLng=1062

FERMI TUTTI. L'ACQUA E' PUBBLICA!

Stefano Briganti - Il candidato SEL per Città di Castello e l'Alto Tevere Umbro
Clicca sull'immagine per firmare la PETIZIONE


Petizione di Sinistra Ecologia e Libertà per l'acqua bene comune pubblico

Una recente legge del governo Berlusconi prevede l'affidamento della gestione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa, a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; la stessa legge approvata prevede la cessazione degli affidamenti cd. "in house" a società interamente pubbliche e controllate dai Comuni entro il 31.12.2011.

Il governo Berlusconi espropria così gli Enti locali e le comunità locali della libertà di scegliere la forma attraverso la quale gestire ed erogare i servizi pubblici locali; la complessiva normativa italiana sull'acqua risulta non organica e contraddittoria e manca ancora a livello internazionale il riconoscimento formale e solenne dell'acqua come bene comune e diritto umano; in questi quindici anni non sono state attuate coerenti politiche idriche e l'acqua non è stata gestita correttamente a livello di bacino idrografico.

La privatizzazione dell'acqua è un epilogo da scongiurare con ogni mezzo, essendo la risorsa idrica un diritto universale e non una mercè né un mero bisogno; non è l'Europa ad imporre la privatizzazione del servizio idrico in nessun provvedimento normativo e in nessuna Direttiva Europea; due diverse risoluzioni del Parlamento europeo affermano il principio che l'acqua è un "bene comune dell'umanità" mentre gli organismi della UE hanno più volte evidenziato che "alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza"; le Istituzioni hanno la libertà e l'autonomia di scegliere se fornire direttamente un servizio di interesse generale o se affidare tale compito ad altro Ente (pubblico o privato) in piena legittimità e coerenza con le vigenti direttive europee sui servizi pubblici locali.

Nei Paesi della UE, dopo sporadici tentativi di privatizzazione di alcuni servizi pubblici locali e dopo aver constatato l'abbassamento della qualità dei servizi ed un vertiginoso incremento delle tariffe, si è registrata una decisa e ferma inversione di tendenza verso la ripubblicizzazione degli stessi (ad esempio il Comune di Parigi ha avviato l'iter di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato).

Noi sottoscrittori della petizione promossa dal forum ambiente di Sinistra Ecologia Libertà

riconosciamo l'acqua come bene comune e diritto umano, in particliare l'accesso all'acqua come diritto umano universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell'acqua come bene comune pubblico
sollecitiamo il riconoscimento (a livello dell'ONU e delle norme costituzionali nazionali) dell'acqua come bene comune e diritto umano anche con specifici e vinclianti obiettivi internazionali di lotta alla sete e alla desertificazione;
impegniamo i consiglieri e assessori comunali e provinciali al riconoscimento di tale diritto dando loro mandato di proporre la modifica degli Statuti comunali e provinciali nei loro rispettivi enti di appartenenza per il riconoscimento del servizio idrico come servizio pubblico locale (privo di rilevanza economica), anche sperimentando nuove e diverse forme di strutturazione di società di diritto pubblico per la gestione delle risorse idriche, privilegiando quanto più possibile il livello del bacino idrografico;
impegniamo i consiglieri e gli assessori regionali, anche in vista del prossimo rinnovo di mliti consigli regionali, ad operare affinché le Amministrazioni Regionali, propongano ricorso presso la Corte Costituzionale su quanto previsto dall'art. 15 del DL 135/2009, come già stanno positivamente facendo alcune Regioni;
aderiamo alla manifestazione del 20 marzo promossa dal movimento italiano per l'acqua;
sosteniamo tutte le iniziative normative, amministrative e sociali contro la privatizzazione dell'acqua per la ripubblicizzazione dei servizi, anche verificando la possibilità della presentazione di un quesito referendario che abroghi il dispositivo previsto dall'art. 15 del decreto 135/2009.

Fonte: http://www.sinistraeliberta.eu/petizione/

http://www.acquabenecomune.org/