DALLA CRISI NON SI ESCE SENZA REDISTRIBUIRE LA RICCHEZZA



In merito al recente incontro,  svoltosi nella sala del Consiglio Comunale,  ed avente come oggetto la crisi globale dell'economia vista da una prospettiva di sviluppo locale,  vorremmo ribadire i seguenti punti.  Noi di Sinistra Ecologia e Libertà crediamo sia importante dotare il nostro territorio di tutte quelle infrastrutture necessarie allo sviluppo.  Come emerso da molti interventi degli imprenditori presenti,  crediamo sia importante accellerare sulla E 78 e sulla piastra logistica. Ci sembra però,  al riguardo,  assai grave che, nel contesto dei progetti, manchi ancora quel collegamento con la rete ferroviaria nazionale che in tanti, noi compresi,  giudicano indispensabile.  Ci sembrano giuste le osservazioni del presidente del CNA,  Enzo Coltrioli, sulla difficoltà di accedere al credito da parte delle piccole imprese;  sulla necessità di sviluppare la ricerca e l'innovazione;  sulle difficoltà delle piccole imprese circa i mancati pagamenti da parte degli enti pubblici;  sulla necessità per le imprese di "fare rete",  e di sviluppare una filiera produttiva più efficiente e razionale.  Crediamo però che nel dibattito ci sia stata, per così dire,  una assenza molto importante:  quella circa la necessità di una svolta in direzione della redistribuzione della ricchezza prodotta. Non si tratta certamente di rispolverare vecchie ideologie egualitarie:  si tratta di prendere pragmaticamente atto della necessità di rimettere i soldi in tasca alla gente.  Perchè,  come recita saggiamente un vecchio adagio:  "se i soldi non girano l'economia è ferma".  Si tratta dunque di prendere consapevolezza del fatto che,  negli ultimi decenni,  la ricchezza si è sempre più concentrata in poche mani.  E che questo,  lungi dal produrre investimenti,  ha invece prodotto cospicue fughe di capitali verso i cosiddetti "paradisi fiscali".  Secondo una recente indagine del Corriere della Sera,  dal 1990 ad oggi il reddito da capitale è aumentato dal 30 al 45%: esattamente la stessa percentuale di cui è sceso il reddito da lavoro.  E non si dia la colpa alla "solita" Cina, perchè questo è un dato tutto interno alla nostra economia.  Noi crediamo che questa situazione sia ormai insostenibile,  e crediamo sia doverosa da parte di tutti  (imprenditori compresi)  una presa d'atto circa l'impossibilità,  per chi guadagna 900 euro al mese,  di spendere e quindi di far "girare" l'economia.  E' inutile parlare di filiere corte se poi le merci prodotte sul nostro territorio non possono essere vendute sul nostro territorio  (ricordiamo, a tal proposito,  che l'Umbria è una delle regioni in cui i salari sono più bassi , ed è una delle regioni in cui le percentuali sono più alte per quanto riguarda il lavoro precario).

Mauro Rossi
(Portavoce Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere Umbro)

COMUNICATO STAMPA: Sosteniamo le socie lavoratrici e Tela Umbra


Una delegazione di SEL, con la presenza del consigliere comunale Stefano Briganti, ha visitato il laboratorio della Tela Umbra portando la solidarietà di tutta Sinistra ecologia e libertà alle socie lavoratrici.
Giovedì prossimo, alla riunione della Commissione Economica su Tela Umbra, il nostro consigliere comunale non potrà essere presente per impegni di lavoro.
Ci teniamo comunque a far conoscere la nostra valutazione.
Abbiamo seguito con attenzione l’evoluzione degli eventi di questi mesi, le difficoltà nelle quali si è trovata Tela Umbra anche a seguito del passaggio di alcune delle lavoratrici “storiche” nell’organico della Regione. E’ nostra opinione che lo sforzo che il nuovo Consiglio di Amministrazione e le socie lavoratrici stanno portando avanti vada sostenuto con convinzione da tutto il Consiglio Comunale e dalla Giunta. Uno sforzo che ha già prodotto risultati positivi e che ha portato al rilancio della produzione, che si era quasi fermata, e di un Museo che costituisce un pezzo importante della storia di Città di Castello.
Non di secondaria importanza la proposta di riportare quanto prima l’intero patrimonio Franchetti a Città di Castello. I Baroni Leopoldo Franchetti e sua moglie Alice Hallgarten sono stati protagonisti all’inizio del secolo scorso di una opera filantropica e sociale rivolta a tanta parte del mondo contadino, finalizzata a coniugare lavoro e istruzione come motori dell’emancipazione delle persone, e soprattutto delle donne. Alla loro morte hanno lasciato tutti i beni, case e risorse finanziarie, alle lavoratrici, ai contadini e in definitiva alla città. Tutelare e valorizzare questo patrimonio è quindi per noi un impegno morale e un obbligo derivante dalle prescrizioni testamentarie del barone Franchetti.
Le lavoratrici, anche con lavoro volontario, stanno facendo molto per preservare un bene che appartiene a tutti, e tutti siamo chiamati a fare quanto più possibile per sostenere le lavoratrici e Tela Umbra e per valorizzare un patrimonio unico al mondo.

Mauro Rossi
Portavoce Comunale di Sinistra Ecologia Libertà
Città di Castello

6/10/2010